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Gestione della classe: spazi, relazioni, metodologie e regole

Gestione della classe: con questa definizione possiamo far riferimento a tutto ciò che riguarda il contesto scolastico, con le sue leggi, i suoi spazi, le relazioni che si creano all’interno, insegnanti e alunni che crescono insieme, le metodologie di insegnamento/apprendimento utilizzate e le regole condivise utili per creare un sereno clima di classe.

Consiglio la lettura del testo qui sopra, il primo manuale che ho letto in Università nel corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Quel manuale che ancora oggi, dopo oltre dieci anni di esperienza lavorativa, ritrovo attuale e un ottimo punto di partenza per pensare all’organizzazione della classe.

Gestione della classe: organizzazione degli spazi

Occuparsi dell’organizzazione dello spazio dell’aula significa iniziare a pensare a come presentare una lezione, quale spazio dare agli alunni, in che modalità e in che misura coinvolgerli, quale spazio e, di conseguenza, quale ruolo occuperà il docente. E ancora, quali strumenti offrire, quali materiali mettere a disposizione, per quale disposizione dei banchi optare, e così via.

Ogni elemento fin qui citato è in stretta correlazione con gli altri. Vediamo diverse possibilità titolo esemplificativo.

  • Un insegnante che predispone una lezione attraverso una didattica tradizione, con spiegazioni e lezioni frontali, ha la necessità di essere al centro dell’aula, con i suoi alunni di fronte a lui, disposti singolarmente o al massimo a coppie, in posizione di ascolto. Alle parete troveremo probabilmente materiale precostituito, ben confezionato per richiamare l’attenzione sui contenuti delle lezioni.
  • Un insegnante che propone una didattica attiva, laboratoriale ed esperienziale, ha la necessità di mettere al centro gli alunni, capire le loro preconoscenze per organizzare le attività, predisporre materiali che gli alunni potranno utilizzare durante i lavori di gruppo, utilizzare la discussione per favorire il confronto tra gli alunni guidati da domande stimolo del docente. In questo caso, la disposizione dei banchi potrebbe essere variabile, dalla posizione a isole per i lavori in piccolo gruppo, a quella a cerchio per i momenti di discussione, a quella più tradizionale per esempio per i momenti di avvio e chiusura delle attività.

Attenzione alle relazioni in classe

“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?” G. Rodari.

La creazione di un sereno clima di classe è un elemento essenziale per favorire il processo di apprendimento degli alunni. Va curata non solo la relazione alunno-insegnante, ma anche la relazione tra gli alunni, in modo da creare un gruppo coeso, collaborativo, coinvolto, in grado di sostenere tutte le personalità all’interno della classe. Un clima sereno consentirà ad ogni alunno di partecipare attivamente, di esporsi di fronte a insegnanti e compagni, partendo dal presupposto che l’errore fa parte del processo di apprendimento e che la diversità fa parte della società e può essere intesa come risorsa, in un’ottica inclusiva.

Metodologie didattiche

Compito dell’insegnante è conoscere la più ampia gamma di metodologie didattiche per valutare in base al percorso che sta intraprendendo quali prediligere. Un consiglio è quello di utilizzare più metodologie, strategie e strumenti possibili, in modo da offrire ad ogni alunno la possibilità di apprendere secondo il proprio stile cognitivo.

Vediamo alcune delle metodologie didattiche più efficaci per la gestione della classe:

  • Circle Time: ci si dispone appunto in cerchio e si avvia una discussione. L’insegnante avrà il compito di porre domande stimolo e gli alunni avranno la possibilità di esprimersi liberamente, seguendo le regole definite per rispettare i turni di parola. Questa metodologia è molto efficace per creare motivazione, predisporre all’ascolto , accettare il punto di vista altrui. Facilita la creazione di un clima sereno, all’interno del quale ogni alunno parteciperà apportando il proprio contributo.
  • Didattica laboratoriale: basata sull’apprendimento esperienziale, parte dal presupposto che si impara facendo. L’alunno è chiamato in prima persona a mettersi in gioco, smuovendo curiosità e sfide in una competizione positiva. In questo modo l’apprendimento che ne deriva sarà significativo e persisterà più facilmente nel tempo.
  • Cooperative Learning: si richiede alla classe divisa in gruppo di produrre un artefatto comune. Ogni componente del gruppo avrà un ruolo specifico, collaborerà con il resto del gruppo in vista del risultato finale da raggiungere tutti insieme. A questo scopo, ognuno dovrà mettere in campo tutte le competenze che possiede, in particolare quelle relazionali affinché il lavoro di gruppo possa risultare effettivamente produttivo.
  • Role playing: o gioco di ruolo. In questo caso gli alunni devono simulare atteggiamenti o comportamenti propri della vita reale. Così facendo hanno la possibilità di mettere in scena situazioni, emozioni e sentimenti. Un ottimo modo per attivare la partecipazione degli alunni ed aiutarli a mettersi nei panni degli altri.
  • Tutoring: il tutoraggio prevede che ad un alunno venga affidato il ruolo di tutor per guidare un altro alunno, un gruppo di alunni o l’intera classe. Fiducia e responsabilità si fondono in questa metodologia. Il tutor ha la possibilità di mettere in campo competenze relazionali ed interpersonali, oltre che a dover essere in grado di padroneggiare perfettamente l’argomento. L’allievo ha la possibilità di rivedere l’argomento trattato da un’altra persona, che avrà una modalità ed un linguaggio differente da quella dell’insegnante, magari più affine e quindi più efficace.

Le regole per una buona gestione della classe

Sono moltissimi i cartelloni e le schede presenti in rete sulle regole da seguire in classe. Regole chiare, colorate, ben illustrate. Ma, preconfezionate dall’insegnante. Decise a priori, stampate, portate in classe e semplicemente illustrate agli alunni.

Perché non chiedere ai nostri alunni quali regole secondo loro potrebbero aiutarli a seguire al meglio una lezione? E quali regole in palestra? E in mensa? Organizziamo un circle-time con una discussione guidata e poniamo loro domande stimolo per creare insieme il nostro cartellone delle regole. Chiediamo loro come comportarsi nei vari momenti della giornata, nei vari spazi della scuola, in classe a seconda della modalità della lezione. Ci saranno regole per seguire attentamente una lezione di spiegazione. Diverse saranno le regole per un momento di didattica laboratoriale o cooperative learning.

Diamo spazio alle loro idee, spingendoci anche fino a domandare come intervenire in caso di non rispetto di una regola. La discussione può essere trascritta e consegnata ad ognuno di loro, con le decisioni prese. Insieme si può creare il cartellone delle regole della classe, condivise. é bene scrivere le regole sempre in positivo. Ad esempio, non scrivere “Non urlare”, ma piuttosto “Parlare con un tono adeguato al contesto”.

Nelle classi prime e seconde, si può creare il semaforo della voce, che aiuta gli alunni a modulare il tono a seconda delle situazioni. Rosso: non si può parlare. Giallo: si può parlare sottovoce. Verde: si può parlare con un tono normale. Questo migliorerà sicuramente la gestione della classe

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