“Gli Smei e gli Smufi”: libro e attività per parlare con i bambini di diversità
“Gli Smei e gli Smufi” è uno degli albumini, con le rime tipiche dei racconti per bambini di Julia Donaldson e e Axel Scheffler, creatori di “Il Gruffalò“.
Si tratta di una storia che narra di pianeti lontani, di natura, di viaggi, di diversità, di rispetto, di amicizia, di avventura e dell’amore che vince su tutto e tutti.
Trama del libro “Gli Smei e gli Smufi”
Età di lettura consigliata: dai 3 anni.
Il libro presenta da subito due gruppi di personaggi: gli Smei e gli Smufi appunto. Ogni gruppo ha caratteristiche ben definite e si differenzia dall’altro per le abitudini e per il colore: rosso per gli Smei, blu per gli Smufi. Fin da subito al lettore è chiara la separazione tra i due gruppi, i quali vivono addirittura fisicamente separati, ognuno con i propri simili, senza possibilità di scambi e interazioni tra di loro. La tradizione, infatti, così come gli insegnamenti dati da chi dovrebbe essere il saggio del gruppo, il nonno o la nonna, rinforzano atteggiamenti intrisi di pregiudizi.
Sono due bambini, Greta e Dante, i quali, grazie alla loro innocenza ed ingenua curiosità, a superare questi pregiudizi a favore di una reciproca conoscenza ed apprezzamento per la diversità, nel rispetto delle singole unicità.
I nonni cercano di ostacolare questo rapporto, a tal punto da spingere Greta e Dante a scappare. A questo punto, gli Smei e gli Smufi intraprendono insieme un divertentissimo viaggio, nei pianeti più strampalati, alla ricerca dei due
Ma dove sono finiti? Ecco che Smufi e Smei si trovano obbligati a condividere una navicella in giro per l’universo per dare la caccia ai due fuggiaschi. Inizia così un singolare viaggio che li vede far tappa nei posti più stravaganti, abitati da personaggi singolari, uno più divertente dell’altro. Quante risate per grandi e piccoli! Proprio durante questo viaggio, i componenti dei due gruppi imparano molto gli uni dagli altri, iniziano a conoscersi e a condividere esperienze, scoprendo che, a parte i colori, il naso e le zampe, non sono poi così diversi.
Di ritorno da questo avventuroso viaggio, gli Smei e gli Smufi ritrovano finalmente Greta e Dante e… una piccola sorpresa.. viola!
Ecco che unendo le forza per un obiettivo comune, vengono superati i pregiudizi e gli stereotipi e la diversità diventa una ricchezza che unisce, non che divide.
Lettura del libro in classe con anticipazione del finale
Durante la lettura del libro in classe, è possibile utilizzare l’anticipazione del finale per favorire e supportare la comprensione, partendo dalla convinzione che un soggetto abituato a svolgere attività di anticipazione, si concentri poi sempre sulla comprensione e sul significato del testo.
L’anticipazione del significato comprende tutti i momenti utilizzati per creare nei bambini un atteggiamento di aspettativa sulla significatività di ciò che è scritto, consentendo loro di elaborare ipotesi di contenuto.
Lasciare spazio e tempo ai bambini per fantasticare sul contenuto della storia, permette di creare in loro aspettative e motivazioni che andranno, poi, a verificare nell’ascolto della storia stessa, mantenendo alti l’interesse e la concentrazione nel corso del racconto, in quanto permette ai bambini di creare dei rapporti tra quello che leggono e quello che pensano.
L’anticipazione piò essere proposta, a seconda del libro o del testo che si va a leggere, a partire dalla lettura del titolo e dall’osservazione delle immagini di copertina, dopo la lettura dell’introduzione, oppure interrompendo la lettura nel momento in cui si propone un problema da risolvere, per stimolare le ipotesi sulla soluzione dello stesso.
In questo caso, è interessante chiedere ai bambini come finirà il libro una volta che gli Smei e gli Smufi terminano il loro viaggio e fanno ritorno al loro strambo pianeta. Sarà interessante vedere le ipotesi dei bambini, rispettando il pensiero di ciascuno ed andando poi a leggere insieme il vero finale del libro.
Questa semplice attività dà la possibilità all’insegnante di valutare anche la comprensione del testo fino a quel momento letto.
Attività di creazione della carta d’identità di ogni alunno
L’attività prevede la realizzazione da parte di ciascun alunno della propria carta d’identità. A seconda della classe e degli alunni che si hanno di fronte, si può arricchire di dettagli e informazioni, tralasciandone invece altri.
Di seguito riporto un possibile elenco di informazioni da inserire per la costruzione della carta d’identità su un semplice cartoncino bianco piegato a metà:
Dati anagrafici:
- Foto o disegno dell’alunno
- Nome
- Cognome
- Data di nascita
- Indirizzo di residenza
- Nazionalità
Aspetto fisico:
- Genere
- Occhi
- Capelli
- Statura
- Carnagione
Aspetto caratteriale:
In questo caso, si può lasciare spazio ai bambini di descriversi caratterialmente utilizzando degli aggettivi che ne rispecchino le loro qualità, oppure un elenco di aggettivi da crocettare o meno, a seconda delle qualità che ognuno crede di possedere.
Altre informazioni:
- passatempi preferiti
- sport praticato
- piatto preferito
- colore preferito
- animali domestici
- sogno nel cassetto
Gioco: indovina chi
A partire dalla lettura della carta d’identità di ciascuno, tralasciando la parte dei dati anagrafici, si può organizzare un gioco nel quale ogni bambino deve indovinare a chi appartiene la carta d’identità letta.
Noi lo abbiamo organizzato in questo modo:
- Ho ritirato la carta d’identità compilata da ciascun bambino
- Ho numerato a caso le carte d’identità dei bambini
- Ho letto le carte d’identità una per una, tralasciando la parte dei dati anagrafici
- I bambini hanno segnato su un foglio il numero della carta d’identità in oggetto e il nome del compagno al quale pensavano appartenesse
- Ho riletto le carte d’identità di ciascuno, svelando anche i dati anagrafici al termine della lettura
- I bambini hanno colorato di verde il nome dei compagni dei quali avevano individuato la carta d’identità corretta e hanno invece scritto a matita il nome del compagno che non erano riusciti ad individuare.
Riflessione: tutti diversi, tutti unici, tutti da conoscere
Il gioco “Indovina chi” è stato molto coinvolgente per i bambini: erano tutti attenti, si scambiavano sguardi d’intesa e si sorridevano a vicenda, guardandosi in giro per scoprire a chi appartenesse la carta d’identità letta.
Al termine del gioco, ci siamo seduti per terra in cerchio, ognuno con la propria carta d’identità e il foglio del suo resoconto in mano e ho chiesto loro di commentare l’esperienza.
Dopo i primi commenti del tipo “è stata bella, è stata divertente, mi è piaciuta”, sono emerse importanti riflessioni circa la conoscenza più o meno profonda di alcuni compagni.
Riporto qui alcune tra le frasi più significative dell’esperienza che ci hanno dato lo spunto per ampliare la riflessione:
- Io ho indovinato solo i compagni che conosco di più
- Gli sport mi hanno aiutato a scoprire il compagno
- é stato bello conoscere meglio alcune caratteristiche dei compagni
- é come nel libro “gli Smei e gli Smufi”: conoscendo i compagni possiamo condividere con loro delle cose
- é stato più facile scoprire i compagni guardando l’aspetto fisico che quello del carattere
- Alcuni compagni non li ho scoperti perchè non mi sembravano così come si sono descritti loro.
Le loro riflessioni ci hanno dato la possibilità di condividere pensieri circa l’unicità di ciascuno e del rispetto di queste unicità, del fatto che non sempre ciò che ognuno pensa di sé viene identificato allo stesso modo dagli altri, arrivando alla conclusione che però è importante conoscersi per poter condividere delle esperienze comuni.
Qui altri libri per bambini da 1 a 7 anni, che trattano il tema della diversità.