Ogni anno, un insegnante si prepara ad accogliere i suoi alunni. È un momento speciale e delicato. C’è l’emozione del ritrovare i compagni e le maestre, insieme a tante aspettative, ansie e preoccupazioni per tutto ciò che ancora non si conosce ma che si dovrà apprendere durante l’anno. In classe prima, poi, il momento dell’accoglienza diventa ancor più cruciale: l’insegnante accoglie i nuovi alunni, i quali si trovano di fronte ad ambiente, insegnanti e compagni nuovi.
Compe preparasi all’accoglienza
Ecco come mi piace prepararmi all’accoglienza di nuovi alunni. Mi piace pensare al percorso che faremo insieme, a quali strumenti e materiali mettere in campo nelle diverse discipline e mi piace lasciare spazio alle loro idee e ai loro pensieri, in un contesto accogliente e non giudicante, in modo che ognuno possa mettersi in gioco e sentirsi da subito attivo e partecipe.
In questo modo, ho la possibilità di mostrare subito ai miei alunni la mia modalità di insegnamento e fare le prime osservazioni sui bambini che ho di fronte. Solo così sarà possibile programmare e progettare attività che siano calate su di loro.
Cos’è la scatola dell’accoglienza classe prima
Per comodità e, diciamocelo, perchè bado poco alle apparenze ma molto alla sostanza, ho deciso di preparare una semplicissima scatola dell’accoglienza. Lo so, avrei potuto pensare ad una valigia, una borsa, una nave oppure ad una mongolfiera per simulare il viaggio che dobbiamo intraprendere… e volendo ovviamente si può fare, ma niente, ormai è tardi per ripensarci, semplice scatola di cartone ricoperta con della carta colorata e fantasiosa, riempita con gli strumenti del nostro viaggio in classe prima. Semplice, senza fronzoli, ma sicuramente d’effetto.
La scatola ed il suo contenuto creano curiosità, domande e le prime congetture, tutto ciò che serve per intraprendere questa nuova avventura con la giusta dose di entusiasmo e coinvolgimento.
Come ho detto, la scatola conterrò il materiale che intendo utilizzare con i bambini e tutto ciò che li potrebbe da subito incuriosire e far approcciare al mondo della scuola in modo giocoso e divertente. Ovviamente, ogni insegnante inserisce nella scatola ciò che ritiene più significativo nel suo modo di fare scuola.
Attività con gli oggetti
Nei primi giorni di scuola, magari proprio il primo, si posiziona la scatola al centro della classe e tutti i bambini intorno, seduti in cerchio. Il contenuto della scatola, nascosto sotto un telo, viene mostrato quando tutti i bambini sono attenti e desiderosi di scoprire ciò che nasconde il telo.
Per ogni oggetto scoperto si domanda ai bambini come mai si trova nella nostra scatola di classe prima, cos’è e come si potrebbe usare a scuola. Ascoltare le idee degli alunni permette all’insegnante di entrare subito in relazione con loro, farli sentire accolti ed iniziare a conoscersi. E perchè no, magari anche prendere spunto da qualche idea per arricchire la propria proposta didattica ed avvicinarsi a loro.
Contenuto della scatola
- Cartellini con nomi dei bambini della classe plastificati. I cartellini con i nomi dei bambini ci permettono fin dai primi giorni di vedere se ogni bambino conosce il modo in cui si scrive il proprio nome. Semplicemente spargendoli sul pavimento, a turno, ogni bambino è invitato a prendere il proprio. Può essere la prima attività di ogni mattina: cercare il proprio cartellino e metterlo sul proprio banco, in modo da essere sempre visibile a sé e ai compagni. Con il passare delle settimane, si può chiedere a ciascun bambino se riconosce il cartellino di un compagno. E, ancora più avanti, chiedere ad un bambino di distribuire tutti i cartellini ai compagni.
- Libro “Il piccolo bruco Maisazio”. I libri e, in particolare, gli albi illustrati, accompagnano il percorso a scuola. Grazie ai libri si prendono spunti di riflessione e di lavoro. In particolare, questo libro può essere utilizzato per proporre attività di italiano, matematica, storia, e immagine. Qui trovate i dettagli dell’intera attività. Nella scatola, poco importa quale libro si trovi (purché ovviamente venga letto durante l’anno), la cosa fondamentale è passare il messaggio dell’importanza e del piacere della lettura.
- Immagini e foto. L’utilizzo di immagini favorisce una didattica inclusiva. Con le immagini si entra facilmente in relazione con i bambini, andando a sollecitare sensazioni ed emozioni. Ecco che inserire una foto del mare, una della montagna e una del paese o della città fornisce a tutti l’aggancio ad un ricordo dell’estate. Si possono inserire anche foto di animali o di famiglia. L’insegnante può prendere spunto da queste foto per raccontare qualcosa di sé e far portare ai bambini le foto che vogliono per raccontarsi ai compagni. In questo scambio comunicativo e di conoscenza, ognuno ha la possibilità di entrare apportando ciò che gradisce condividere della sua vita, senza alcun tipo di forzatura o di vincolo da rispettare. A partire dalle immagini è possibile la narrazione orale, ma anche la scrittura delle prime parole o delle prime frasi.
- Numeri e lettere magnetici. I bambini che entrano per la prima volta alla scuola primaria sanno che dovranno imparare a leggere, a scrivere e a conoscere i numeri. Far vedere fin da subito che si utilizzeranno le lettere e i numeri a scuola, permette di soddisfare le loro aspettative e verificare fin dai primi giorni chi sa riconoscere lettere e numeri e chi non ancora. È possibile trovare un momento per lasciare ogni bambino libero di esplorare ed utilizzare autonomamente questo strumento. La supervisione da parte dell’insegnante consente di osservare le preconoscenze che ogni alunno ha in merito a numeri, lettere, scrittura e lettura, in modo da impostare le successive attività basandosi sulle conoscenze del gruppo di bambini che ha di fronte.
- Un barattolo contenente della pasta tipo ditali. L’utilizzo di materiale comune che ogni bambino può trovare nella propria casa, permette di uscire dall’idea che la scuola e il resto del mondo siano scollegati, ma che invece esiste un legame casa-scuola che è imprescindibile. Ciò che si apprende a scuola viene riportato a casa e viceversa. Se lettere e numeri i bambini li collegano facilmente al mondo della scuola, con un barattolo di pasta le idee possono essere le più disparate, tutte da accogliere. All’insegnante un materiale versatile come la pasta fornisce la possibilità di predisporre attività di diverso tipo. Innanzitutto, si possono proporre attività di conteggio, poi di raggruppamento per 10. Si possono formare braccialetti, infilando 10 ditali in un pezzetto di spago. I ditali possono essere ovviamente colorati e decorati. A questo punto, si può chiedere ai bambini quanti ditali hanno utilizzato per realizzare per esempio 3 braccialetti e così via. Si può arrivare a formare una collana del gigante formata da 100 ditali.
- Dadi. I dadi danno subito l’idea di gioco. Perchè sì, a scuola si può anche imparare giocando. Ci sono tantissimi giochi che permettono ai bambini di imparare a rispettare regole e turni. Anche semplicemente il gioco dell’oca richiede di riconoscere i numeri dapprima fino a 6 e poi 12, il conteggio, il rispetto delle regole e l’attesa del proprio turno. Il gioco può poi essere modificato inserendo brevi frasi da leggere per compiere una certa azione (vai alla casella n.7; piuttosto che fai 10 salti), in base alle crescenti conoscenze dei bambini. in matematica, si possono proporre attività di calcolo più divertenti e accattivanti con l’utilizzo dei dadi.
- Un calendario. In classe prima si inizia a ragionare con i bambini sul concetto di tempo. Avere un calendario a disposizione degli alunni permette la visione giornaliera della sua struttura, con la possibilità di appuntare eventi che riguardano la classe, come viaggi d’istruzione, uscite sul territorio o anche i compleanni dei bambini della classe. A questo proposito, qui trovate i dettagli di un’attività accattivante e coinvolgente.
- Pop It. Tirare fuori dalla scatola questo strumento consente ai bambini di ritrovare qualcosa di familiare e conosciuto, suscitando così una sensazione di sicurezza. Lo strumento, che i bambini già conoscono sotto forma di gioco e/o antistress, offre la possibilità di pianificare molteplici attività che attivano contemporaneamente dita e mente. In matematica, si può iniziare chiedendo semplicemente di contare le bolle che man mano si scoppiano; si può lanciare un dado e scoppiare tante bolle quante sono quelle indicate dal dado; si possono fare le prime addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. In italiano, si possono scoppiare tante bolle quante sono le sillabe o le lettere presenti in una parola, o quante sono le parole in una frase. Si può chiedere ai bambini di trovare una parola con tot lettere o una frase con tot parole, a seconda delle bolle presenti su una riga del Pop It che si ha di fronte. Io inserisco nella scatola un Pop it 10×10, ma chiedo ai bambini di portare i loro, in modo da avere diverse possibilità di gioco.
- Colori. I colori sono uno strumento che ogni bambino ha a disposizione nel proprio astuccio. Il volerli inserire nella scatola ha molteplici scopi. Per prima cosa, si hanno sempre a disposizione di tutti nel caso in cui ce ne fosse la necessità. Ma il messaggio che voglio dare con i colori va al di là della condivisione del materiale stesso. É un messaggio di vivacità ed allegria con la quale voglio intraprendere questo percorso insieme ai nuovi alunni: coloriamo la nostra vita e la nostra esperienza scolastica. Inoltre, ho intenzione di impostare un laboratorio che riguardi colori ed emozioni, qui i dettagli.
Ma quando inizia la Scuola?
Per scoprire il calendario scolastico 2022/2023 accedi al sito del MIUR che riporta il calendario regione per regione.