Libri sulla diversità per bambini da 1 anno

Così come non è mai troppo presto per leggere libri sulla diversità ai bambini, non è mai troppo presto per parlare ai nostri figli di diversità e di rispetto per le unicità di ognuno.

Ci sono dei libri molto delicati che aiutano genitori e insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria ad avvicinare bambini così piccoli ad un tema così importante e sempre attuale.

Di seguito qualche spunto, senza la pretesa di stilare un elenco esauriente o esaustivo, ma con l’idea di condividere qualche libro che ho trovato molto interessante fin dal primo anno delle mie bambine.

Dieci dita alle mani, dieci dita ai piedini

Non c’è nulla di più dolce delle manine e dei piedini dei bambini appena nati. Che siano bimbi di città, o piccoli abitanti dei ghiacci. Che vivano in una piccola tenda o tra le verdi colline. Che siano avvolti in una soffice coperta, o che siano raffreddati. Perché, si sa, che dovunque essi siano “come tutti i bambini hanno dieci dita alle mani e dieci dita ai piedini”.

Grandi e semplici illustrazioni ad acquerello accompagnano le delicate parole in rima dotate di semplicità e tenerezza. La semplicità permette di rivolgersi ai bambini più piccoli per ricordare l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, a prescindere dalle differenze fisiche, geografiche o sociali.

Elmer

Elmer è un elefante variopinto: è di tutti i colori, ma non color elefante. Elmer è simpatico, solare e fa sempre divertire chi gli sta intorno. Ogni tanto però si sente diverso dagli altri e vorrebbe assomigliare al resto del branco; arriva addirittura a pensare che gli altri elefanti ridono quando sono con lui a causa del suo aspetto fisico. Così si allontana dal branco e, nella foresta, trova un albero con delle bacche grigie, che Elmer usa per diventare di color elefante. Tornato nel branco, in un primo momento nessuno lo riconoscerà, fino a che ad Elmer non scapperà una grossa risata. A quel punto i suoi compagni lo identificheranno e gli dimostreranno di essere contenti del suo ritorno e di accettarlo per quello che è. 

La cosa più importante

Una divertente e sorprendente discussione tra gli abitanti di un bosco su quale sia la caratteristica più importante per un animale. Di pagina in pagina, ognuno esprime un’opinione “imponendo” agli altri la propria particolarità. Una carrellata di divertenti trasformazioni tutte da scoprire nelle doppie pagine che si aprono a sorpresa. Sarà alla fine un gufo a risolvere la questione: l’importanza di ognuno sta proprio nelle differenze che lo rendono unico.

I bambini imparano in modo leggero e divertente il nome degli animali e delle caratteristiche che li contraddistinguono.

La riflessione circa l’importanza dell’unicità di ciascuno emerge in un clima di ilarità data anche dalle divertenti illustrazioni.

Spunti di lavoro in classe

  • Questo libro può essere utilizzato come spunto per dibattiti in classe sul tema della diversità, delle caratteristiche fisiche, dell’accettazione del proprio corpo e delle proprie peculiarità, della differenza tra se stessi e gli altri, della necessità di collaborare all’interno di un gruppo.
  • Partendo dalla lettura di questo libro, noi abbiamo effettuato giochi di ruolo in classe, in cui ogni alunno ha espresso una propria qualità per il raggiungimento di un obiettivo comune (come ad esempio: sopravvivere su un’isola deserta, creare il bambino più bello del mondo prendendo una qualità da ogni bambino, sopravvivere una notte in un bosco…)
  • Il testo potrebbe anche essere “messo in scena” in una sorta di rappresentazione per coinvolgere in prima persona tutti i bambini e rendere il testo ancora più vicino a loro.

Nel paese delle pulcette

Cosa succede quando le piccole pulci che vivono nel materasso in fondo al giardino danno una festa? Una favola divertente sulla differenza e la tolleranza, capace di catturare l’interesse di ogni bambino.

Scritta e illustrata con una tecnica singolare, grazie alla quale Beatrice Alemagna coniuga il collage con l’impiego di inserti e tessuti.

Questo libro ci porta nel paese delle pulcette, un vecchio materasso abbandonato in giardino, in occasione del compleanno di Pulcetta Grassa. La protagonista ha invitato le altre pulci che abitano nel materasso ad una festa nel buco centrale del loro “paese”, è la prima volta che si vedranno tutte insieme. Il problema nasce quando Pulcetta Grassa si rende conto che le pulcette non sono tutte uguali a lei, come se l’era immaginate: una è magra, una tutta colorata, una ha gli occhi grandi … Con stupore le pulci si rendono conto di essere in apparenza molto diverse l’una dall’altra, ma quando capiranno che la bellezza di ciascuna di loro risiede proprio in queste differenze allora riusciranno a superare la diffidenza e a divertirsi davvero tutte insieme.

Perchè nel paese delle pulcette, come in tutti gli altri paesi del mondo, non si può scegliere: si nasce come si nasce, uno diverso dall’altro.” Ecco che la diversità e l’autenticità di ognuno vengono accettate e possono essere considerate il punto di forza di ogni relazione.

Spunti di lavoro in classe

  • A gruppi, possono essere riprodotte le varie pulcette, con l’utilizzo di lana, fili, bottoni e feltro che richiamano le curate illustrazioni del testo.
  • Il testo ci ha offerto spunti di riflessione sulle caratteristiche fisiche di ciascuno. Ci siamo divertiti ad esprimere ognuno le proprie e a rappresentarci enfatizzandole, creando delle spiritose caricature di noi stessi.
  • La semplicità del testo ci ha permesso in una classe seconda di costruire una simpatica drammatizzazione mettendo in scena una storia educativa, proprio a partire dalle caricature che ogni bambino aveva creato di sé.

Il lupo che voleva cambiare colore

“C’era una volta un enorme lupo grigio che non amava il proprio colore. Si guardò nello specchio e allora decise: lo avrebbe cambiato, ma non era facile come sembrava”.

Una brillante, ironica e semplice storia per accettare e apprezzare la bellezza speciale di ognuno e riscoprire la diversità e l’unicità come valore. Ecco che accettare noi e l’altro significa accettare anche ciò che di noi o degli altri non ci piace e vediamo come imperfezione.

L’ironia del libro sta nel mostrare come saremmo se ognuno di noi assomigliasse ad un altro: non ci riconosceremmo e non ci sentiremmo quindi a nostro agio.

Il lupo che cerca stratagemmi per cambiare colore finisce sempre per risultare ridicolo e suscita nei piccoli lettori simpatia ed ilarità, in un clima di leggerezza ed ironia. Alla fine, è l’essere se stessi fino in fondo che ci porta a sentirci adeguati ed è sempre la strada migliore da percorrere.

Spunti di lavoro in classe

  • A seconda della classe in cui si insegna sono diversi i contenuti che si possono affrontare prendendo come spunto questo libro: i colori, i giorni della settimana, riflessioni sull’unicità di ciascuno.
  • In classe prima abbiamo realizzato un grande libro sensoriale utilizzando i materiali presenti nella storia: tempera verde, lana rossa, petali di rosa, carta stagnola per richiamare l’effetto del bagno ghiacciato, scorze di arance, terra (o carta crespa marrone), piume. Ho diviso la classe in 7 gruppi, ad ogni gruppo ho dato un foglio da disegno A4 con incollata la stessa sagoma del lupo e il giorno della settimana scritto in alto. Ogni gruppo, a seconda del giorno della settimana, aveva a disposizione il materiale da incollare sul foglio. Abbiamo poi rilegato il tutto e fatto raccontare ai bambini la storia con l’aiuto del nostro grande libro.
  • In una classe seconda, invece, per ripetere e consolidare i giorni della settimana e la loro sequenza in maniera originale e divertente ho proposto il gioco “il lupo cambia color”. I bambini hanno lavorato a gruppi. Ogni gruppo si è divertito ad inventare, per ogni giorno della settimana, un colore in cui trasformare il lupo e il materiale utilizzato.

Piccolo blu e piccolo giallo

Piccolo blu e piccolo giallo sono migliori amici e giocano insieme a nascondino, a fare il girotondo, saltano e corrono. Un giorno i due si abbracciano così forte che diventano entrambi di colore verde. Tornati a casa, i rispettivi genitori non li riconoscono e si sciolgono letteralmente in lacrime dei loro colori originali fino a ricomporsi ed essere riaccettati a casa. Anche i loro genitori, abbracciandoli, diventano parzialmente verdi, così tutti si rendono conto di quello che è successo e l’armonia può ritornare.

I Cinque Malfatti

I cinque malfatti sono cinque tipi strani: uno è tutto bucato; uno è piegato in due, come una lettera da spedire; un altro è tutto molle, sempre mezzo addormentato. Un altro ancora è capovolto, tanto che per guardarlo in faccia ti devi mettere a gambe per aria. E lasciamo perdere il quinto, sbagliato dalla testa ai piedi: una catastrofe. Abitano insieme, questi begli originali, in una casa: ovviamente, sbilenca. E che fanno? Niente, ma proprio niente di niente… Finché un giorno in mezzo a loro, come una punizione di divina, piomba, lui: il Perfetto. Età di lettura: da 4 anni.ù

Il pentolino di Antonino

Antonino è un bambino simpatico, sensibile e affettuoso. Ama dipingere, ama la musica, ama gli animali. Ma la gente, di Antonino, sembra notare unicamente il pentolino che è costretto a trascinare sempre dietro di sé; in effetti, è un pentolino che gli impedisce di correre e giocare come gli altri bambini, è un oggetto ingombrante che gli complica la vita e si incastra dappertutto. Insomma, è un handicap. Riuscirà Antonino a convivere con questa sua difficoltà e ad avere una vita comunque soddisfacente?

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