Lo sviluppo del linguaggio nei bambini: le tappe fondamentali

A che età il tuo bambino ha detto la prima parola? Quando le prime frasi? E discorsi veri e propri? Queste sono solo alcune delle domande che circondano la vita dei bambini dal punto di vista della comunicazione e dello sviluppo del linguaggio.

La verità è che non è semplice individuare il momento in cui il bambino inizia a parlare perché fin dai primissimi momenti di vita è in grado di comunicare ed ascoltare. Proprio per questo motivo è importante fin da subito ascoltarlo per capire i suoi bisogni e rivolgerci a lui con la consapevolezza che è in grado di comprenderci, facendo attenzione al linguaggio corporeo, alla mimica, ai gesti e soprattutto al tono della voce.

L’importanza del linguaggio

Il linguaggio non solo è fondamentale per comunicare con gli altri, ma è ciò che ci permette di formulare idee e pensieri, anche su se stessi, di sentire e provare sentimenti ed emozioni dando loro anche un nome. Prima che il bambino inizi a parlare fa capire i suoi bisogni alla mamma e al papà o comunque alle persone che gli sono molto vicine. Accedere al linguaggio parlato, permette al bambino di comunicare con tutte le persone che ha intorno, favorendo la relazione con gli altri e la sua inclusione nel mondo dei pari e degli adulti. Il linguaggio è inoltre alla base dello sviluppo mentale, fondamentale per l’apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo.

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Come stimolare il linguaggio nei bambini

Nel quotidiano sono tante le attenzioni che il genitore può porre nel proprio intervento per stimolare il linguaggio del bambino. Vediamole insieme:

  • Parlare frequentemente rivolgendosi al bambino: accompagnare ogni azione con la narrazione, spiegando al bambino cosa si fa, come, cosa mangia, cosa indossa, ecc. Utilizzare le parole in modo corretto, senza ripeterle come le dice il bambino, senza correggerlo, senza parlare con eccesso di diminutivi. Per intenderci, il cane è il cane, non è un bau bau. Se noi ci rivolgiamo al bambino con un linguaggio corretto non abbiamo la necessità di correggerlo, sarà lui stesso a modificare gradualmente le parole per articolarle nel modo sempre più vicino a quello corretto. Per facilitarlo in questo processo possiamo abbassarci alla sua altezza quando gli parliamo in modo che possa osservare il nostro labiale ed apprendere per imitazione. Inoltre, più siamo specifici nel nominare le cose, maggiore varietà di lessico offriamo al bambino.
  • Conversare con il bambino con una vera attenzione: fare attenzione a ciò che il bambino capisce o meno e, se necessario, provare a spiegarci con parole più vicine a lui fino a quando siamo certi della sua completa comprensione. Porre attenzione alla formulazione delle frasi, devono essere brevi e chiare, soprattutto nel momento in cui sono una precisa indicazione che il bambino deve seguire.
  • Ripetere filastrocche e canzoni: il bambino impara nuove parole e, facilitato dalla musicalità e dal ritmo, le memorizza.
  • Leggere al bambino: leggere e rileggere fiabe, favole e storie di qualsiasi genere, a seconda dell’età del bambino. La rilettura che al bambino piace tanto perché ritrova ciò che conosce e gli dà sicurezza, è molto importante per l’acquisizione di nuovi termini. Quando iniziare a leggere al bambino? Approfondisci qui l’argomento.
  • Lasciare i libri a disposizione del bambino: ideare uno spazio in casa al quale il bambino può accedere in autonomia per prendere i libri o gli albi illustrati messi a sua disposizione per sfogliarli e ripercorrere da solo le letture affrontate insieme. Crea un angolo dedicato alla lettura, come? Leggi questo nostro articolo.

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Le tappe principali dello sviluppo della comunicazione e del linguaggio

Abbiamo visto quanto presto il bambino inizi ad occuparsi di comunicazione e di linguaggio. Vediamo nel dettaglio cosa aspettarci in ogni fase, premettendo che sono tappe puramente indicative, sappiamo bene che ogni bambino ha i suoi tempi e l’importante è vedere sempre un crescendo nel suo processo di crescita e apprendimento da tutti i punti di vista. Vediamo nel dettaglio cosa aspettarsi alle varie età:

  • 0 – 2 mesi: il neonato comunica con il mondo che lo circonda attraverso il pianto. Il pianto indica che il bambino ha un bisogno da soddisfare. Il nostro compito è quello di capire ed accogliere questo bisogno al fine di instaurare un buon attaccamento e una buona relazione con il nostro piccolo.
  • 2 – 4 mesi: siamo ancora in una fase prelinguistica e preintenzionale, in questi mesi, oltre al pianto che continua ad essere un mezzo di comunicazione, compaiono anche suoni che esprimono benessere.
  • 4 – 9 mesi: fase prelinguistica intenzionale, nella quale il bambino inizia ad emettere balbettii e ripete alcune sillabe più volte (lallazione), senza che ci sia un significato preciso. Il bambino prende così confidenza con l’articolazione dei diversi suoni.
  • 9 – 12 mesi: il bambino prova ad imitare le parole che sente e accompagna i propri gesti con l’intonazione della voce. Si tratta di una vera e propria comunicazione intenzionale, nella quale il bambino richiama l’attenzione dell’adulto.
  • 12 – 15 mesi: inizia la fase linguistica; ecco l’emozione delle tanto attese prime parole. Il bambino si esprime in questo caso attraverso olofrase, ossia usa una parola per inglobare un’intera richiesta o affermazione.
  • 18 – 20 mesi: verso i 18 mesi il suo vocabolario conta circa 20 parole con significato, da qui in poi ci sarà un’esplosione del vocabolario e il bambino acquisisce dalle 5 alle 10 parole nuove alla settimana. Esplora il linguaggio, provando ad imitare sempre di più. Formula frasi con tre o più parole, includendo anche i verbi.
  • 2 – 3 anni: sono anni in cui c’è una vera e propria esplosione del linguaggio anche dal punto di vista grammaticale. A 2 anni ha un vocabolario di circa 200 parole e a 3 anni arriva a conoscerne circa 900, usa il plurale, ripete tre numeri, costruisce frasi sempre più ricche e complesse con articoli, verbi e complementi.
  • 4 – 6 anni: linguaggio completo.

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Sviluppo del Linguaggio: quando preoccuparsi e rivolgersi ad uno specialista

Ricordiamo ancora una volta che le tappe sono solo indicative, basate sullo sviluppo della maggior parte dei bambini. Ci sono sempre eccezioni ed evoluzioni leggermente differenti. Essendo però indicative, ci danno l’idea del percorso che deve seguire lo sviluppo del linguaggio e, soprattutto, evidenziano quanto sia un percorso in continua crescita, a livello quasi esponenziale. Vediamo quali sono i campanelli d’allarme da tenere presenti nell’osservazione dello sviluppo del linguaggio del nostro bambino:

  • Difficoltà di comprensione a 12 mesi
  • Un lessico molto povero a 24 mesi, inferiore a 10 parole, e persistono le difficoltà di comprensione
  • Assenza della combinazione di 2 parole a 30 mesi, con un vocabolario ancora molto ridotto, al di sotto delle 50 parole.

Per approfondimenti sul tema, vi consigliamo la visione di questo sito.

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