Alla scoperta del Melanoceto: il “Diavolo Nero” degli Abissi vicino alla superficie
Un evento straordinario ha catturato l’attenzione di biologi marini e appassionati di natura: l’avvistamento di un melanoceto (Melanocetus johnsonii), noto anche come “diavolo nero”, vicino alla superficie oceanica. Questo raro incontro è avvenuto al largo delle coste di Tenerife, nelle isole Canarie, grazie all’organizzazione senza scopo di lucro “Condrik Tenerife” e al fotografo naturalista David Jara Boguñá. Si tratta di una scoperta eccezionale, poiché questi pesci abissali vivono solitamente tra i 200 e i 2.000 metri di profondità.
Identikit del Melanoceto
Il Melanocetus johnsonii, descritto per la prima volta nel 1863 dal naturalista James Yates Johnson, deve il suo nome alla combinazione di parole greche e latine che significano “mostro marino nero”. Questo pesce appartiene all’ordine dei lofiformi, noti anche come rane pescatrici, e si distingue per il suo aspetto minaccioso e per la sua tecnica di caccia.
Caratteristiche principali
- Bioluminescenza: il melanoceto possiede un illicio, una sorta di esca luminosa che utilizza per attirare le prede nell’oscurità degli abissi.
- Dimorfismo sessuale: le femmine sono molto più grandi dei maschi, che in alcune specie di lofiformi diventano parassiti sessuali. Tuttavia, nel caso del melanoceto, i maschi si staccano dalla femmina dopo la riproduzione.
- Habitat: il melanoceto vive nelle profondità oceaniche, in acque temperate, tropicali e subtropicali.
L’esemplare filmato a Tenerife era molto probabilmente una femmina adulta, data la sua dimensione e la presenza dell’escamotage luminoso.
L’Avvistamento Eccezionale a Tenerife
L’avvistamento di un melanoceto vicino alla superficie è un evento rarissimo. La biologa marina Laia Valor ha individuato l’animale mentre rientrava in porto durante una spedizione dedicata allo studio di squali e razze.
Di solito, questi pesci vengono osservati solo attraverso sottomarini o ROV (veicoli telecomandati) nelle profondità oceaniche. Oppure, in rari casi, vengono ritrovati senza vita sulle spiagge o nelle reti da pesca.
Secondo David Jara Boguñá, potrebbe trattarsi del primo avvistamento documentato al mondo di un esemplare adulto vivo in superficie e in pieno giorno.
Le Ipotesi Dietro la Risalita
Gli scienziati stanno cercando di capire cosa possa aver spinto il melanoceto a risalire così in alto. Tra le ipotesi avanzate ci sono:
- Una possibile malattia, che potrebbe aver alterato il suo comportamento.
- L’azione di correnti ascensionali, che potrebbero averlo trasportato involontariamente in superficie.
- La fuga da un predatore, che lo ha costretto a muoversi in un ambiente insolito.
Purtroppo, l’esemplare avvistato non era in buone condizioni di salute e è morto poche ore dopo. Il suo corpo sarà conservato e studiato presso il Museum of Nature and Archaeology di Santa Cruz de Tenerife.
Il Melanoceto nella Cultura Popolare
Nonostante il suo aspetto spaventoso, il melanoceto non è pericoloso per l’uomo. Tuttavia, è diventato famoso grazie al film d’animazione Alla ricerca di Nemo, dove appare come un mostro marino feroce con una lanterna luminosa sulla testa.
Stato di Conservazione
Sebbene gli avvistamenti siano rari, i melanoceti godono di un buono stato di conservazione. La loro ampia distribuzione geografica li rende meno vulnerabili rispetto ad altre specie abissali, anche se il cambiamento climatico e le attività umane negli oceani potrebbero rappresentare una minaccia nel lungo periodo.
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