Svezzamento classico o autosvezzamento? Questo è il problema! Se il tuo bambino si sta avvicinando ai 6 mesi, anche tu ti starai ponendo questa domanda. Vediamo insieme le caratteristiche di entrambi gli approcci.
Quando iniziare a svezzare il bambino
L’OMS raccomanda un allattamento esclusivo fino ai 6 mesi del bambino, individuando i 6 mesi come media, è ovvio che ogni bambino ha le sue caratteristiche personali. Il pediatra di riferimento, potrà eventualmente fornire al genitore informazioni differenti sulla base della crescita e della salute del bambino. Fondamentale è che il bambino mangi seduto con la schiena eretta, preferibilmente nel seggiolone, in modo da ridurre il rischio di soffocamento. Osservando i segnali che il bambino ci invia, potremmo essere in grado di riconoscere il momento in cui inizia a mostrare interesse verso il cibo.
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Svezzamento tradizionale o classico
- Per svezzamento tradizionale o classico si intende un passaggio molto graduale dal latte, alle pappe, al cibo a pezzetti, fino ad arrivare a pezzetti più grandi e infine al cibo che la famiglia è solita consumare;
- In questo tipo di svezzamento, si può seguire uno schema per l’introduzione graduale dei diversi alimenti;
- Si preparano le pappe per il bambino utilizzando cibi freschi, cotti e frullati in modo da ottenere la consistenza della pappa senza utilizzare prodotti pronti. In alternativa, si può ricorrere a cibi pensati apposta per i bambini: liofilizzati, omogenizzati, farine apposite per le pappe;
- Per ogni tipologia di cibo ci sono indicazioni sulle quantità da introdurre ad ogni pasto, in modo da apportare il corretto valore nutrizionale;
- Seduto a tavola con la famiglia, il bambino avrà modo di partecipare al momento del pasto ed osservare le buone abitudini della consumazione del cibo;
- Il bambino viene generalmente imboccato dal genitore, soprattutto per la consistenza delle prime pappe;
- Il pasto, anche se consumato per intero, non dovrebbe sostituire la poppata. Ricordiamo che il latte, materno o artificiale che sia, è l’alimento principale fino all’anno di età.
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Autosvezzamento
- Per autosvezzamento si intende l’autonomia lasciata al bambino di decidere quali cibi mangiare, in quali quantità e in che modalità, scegliendo tra quelli che trova sulla tavola della famiglia;
- Proprio perché il bambino sceglie in autonomia, si parte dal presupposto che possa autoregolarsi e, quindi, è egli stesso attivo nel proprio percorso di svezzamento;
- Il bambino mangia insieme alla sua famiglia, partecipando da subito al momento di convivialità in occasione della condivisione del pasto;
- L’approccio al cibo avviene in autonomia, a partire dalle mani o direttamente con la bocca, fino ad arrivare all’uso del cucchiaino o delle prime posate, sempre in autonomia, con il solo esempio del genitore;
- Mangiando lo stesso cibo dei genitori, è bene che tutta la famiglia segua un regimo alimentare sano, vario e ben equilibrato, con ridotte quantità di sale e zucchero;
- Il pasto è solo complementare alle poppate, considerando il latte ancora l’alimento principale.
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Qual è la scelta migliore tra autosvezzamento e svezzamento tradizionale?
Come spesso accade quando si tratta di bambini e decisioni che li riguardano, non c’è una risposta unica. Una cosa però è certa. Il momento dello svezzamento è un passaggio di crescita importante e, come tale, richiede tutta la serenità possibile. Proprio per questo, qualunque decisione pensiate di prendere, deve far stare tranquilli per primi voi. Una mamma e un papà tranquilli sapranno affrontare la situazione con la calma necessarie e infondere fiducia anche al bambino. Una volta presa la vostra decisione, non dimenticatevi di osservare il bambino e le sue reazioni. Spesso, intraprendere uno svezzamento classico sembra la strada meno invasiva, in quanto non modifica inizialmente le abitudini alimentari della famiglia. Ricordate però che il vostro esempio influenzerà magari non il periodo dello svezzamento ma il resto della vita del bambino, pertanto è vostro il compito di trasmettere buone abitudini a tavola.
Nel caso decidiate di intraprendere la strada dell’autosvezzamento, non dimenticate che va bene proporre gli stessi cibi, ma della consistenza giusta per i primi pasti del vostro bambino. Un’attenzione particolare va posta al modo in cui vengono presentati i cibi, in particolare al taglio in pezzetti.
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Svezzamento tradizionale e autosvezzamento: una via di mezzo
Una via di mezzo tra questi due approcci è sempre possibile, in base alle vostre scelte ed esigenze, vediamo solo alcune delle soluzioni possibili, considerando che ci sono infinite possibilità.
- Nessuno vieta di far mangiare al bambino la pappa preparata per lui e, nello stesso tempo, di proporre altri cibi che consuma la famiglia;
- Si potrebbe scegliere uno svezzamento tradizionale, proponendo però prima la poppata, in modo da mantenere il latte come alimento principale fino all’anno, così come caldeggiato dall’OMS;
- Si potrebbe scegliere uno svezzamento tradizionale, ma proponendo il pasto insieme al resto della famiglia, in modo da essere comunque un esempio per lui;
- Pur scegliendo la via dell’autosvezzamento, si può prestare attenzione alle quantità indicate nello svezzamento tradizionale per avere una sorta di linea guida da seguire nell’introduzione dei vari alimenti.
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Insomma, sentite il pediatra di riferimento, discutete con lui di eventuali scelte differenti che vorreste intraprendere e osservate le reazioni del vostro bambino.
Prendetevi tutto il tempo che vi serve e che soprattutto serve al vostro bambino per abituarsi a consistenze, modalità, odori e sapori del tutto nuovi.
Per un approfondimento sull’argomento, leggi le Linee Guida per una corretta alimentazione ed educazione nutrizionale della prima infanzia redatte dall’OMS.